GIANNI DE TORA |
CARTELLE /mostre personali |
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1977 Galleria 9 Colonne, Trento 5-18 maggio |
ARTICOLO DI RINALDO SANDRI SU L'ADIGE DEL 1.6.1977 |
Sempre alla galleria «9 Colonne» di Trento, si è recentemente conclusa la «personale» di Gianni De Tora, un artista napoletano preoccupato essenzialmente dai rapporti fra colore e strutture geometriche, ovvero dall'interazione – possibile sulla tela - fra l'armonia delle forme e la carica fantastica introdotta dalle variazioni del colore. Per quanto non definitivo, il discorso di De Tora ha notevole suggestione e una valida carica espressiva, soprattutto in rapporto alla ricerca di nuove ipotesi nel campo della psicologia del colore. |
REDAZIONALE SU L'ADIGE DI TRENTO 5 MAGGIO 1977 |
UNA MOSTRA ALLE “9 COLONNE” GIANNI DE TORA A TRENTO Si inaugura oggi a Trento alla galleria d'arte «9 Colonne» nella sede della Società pubblicità editoriale, in via Cavour 39/41 una personale di Gianni De Tora. Nato a Caserta nel 1941 vive e lavora a Napoli dove ha compiuto gli studi artistici e dove attualmente insegna. Espone dal 1960. Le sue partecipazioni a mostre di gruppo e rassegne nazionali sono in numero rilevante e vanno dalla Biennale di Bolzano alla Quadriennale di Roma a vari concorsi in cui viene spesso premiato. All'estero le sue opere sono incluse in mostre itineranti e manifestazioni in Francia, Messico, Svizzera, Germania, Spagna e Argentina. Sue personali sono state allestite a Napoli, Sorrento, Firenze, Bolzano, Como. Fra i numerosi critici che hanno parlato del suo lavoro ricordiamo Filiberto Menna, Sandra Orienti, Lara Vinca Masini, Enrico Crispolti, Mario Radice e Corrado Marsan del quale riportiamo un commento recente: «Quella di Gianni De Tora è una delle «presenze» più indicative dell'area della giovane cultura napoletana d'avanguardia: un'area che in questi ultimi cinque-sei anni ha avuto momenti di indubbio splendore e di indubbia «attualità» e all'interno della quale il De Tora viene operando con estremo rigore e con la dovuta cautela ... Il suo è un racconto, in chiave geometrica (una geometria assai vicina all'oggetto ansioso che ha contaminato buona parte della linea della ricerca contemporanea), che sembra voler mettere a fuoco, in un abilissimo gioco di scomposizione-ricostruzione dello spazio nell'immagine, le metamorfosi e le tensioni del flusso e del riflusso della «realtà» (una realtà metafisica e tecnologica insieme) come per prolungarla nel suo atto poetico e drammatico». |
foto di repertorio |
REDAZIONALE APPARSO SU ''IL RESTO DEL CARLINO'' DI TRENTO IL 27.5.1977 |
GIANNI DE TORA A TRENTO Si è inaugurata a Trento alla galleria d'arte '' 9 Colonne'' nella sede della Società pubblicità editoriale, in via Cavour 39/91 una personale di Gianni De Tora. Nato a Caserta nel 1941 vive e lavora a Napoli dove ha compiuto gli studi artistici e dove attualmente insegna. Espone dal 1960. Le sue partecipazioni a mostre di gruppo e rassegne nazionali sono in numero rilevante e vanno dalla Biennale di Bolzano alla Quadriennale di Roma, a vari concorsi in cui spesso viene premiato. All'estero le sue opere sono incluse in mostre itineranti e manifestazioni in Francia, Messico, Svizzera, Germania, Spagna e Argentina. Sue personali sono state allestite a Napoli, Sorrento, Firenze, Bolzano e Como. Fra i numerosi critici che hanno parlato del suo lavoro ricordiamo Filiberto Menna, Sandra Orienti, Lara Vinca Masini, Enrico Crispolti, Mario Radice e Corrado Marsan, del quale riportiamo un commento recente: '' Quella di Gianni De Tora è una delle ''presenze'' più indicative dell'area della giovane cultura napoletana d'avanguardia; un'area che in questi ultimi cinque-sei anni ha avuto momenti di indubbio splendore e di indubbia '' attualità'' e all'interno della quale il De Tora viene operando con estremo rigore e con la dovuta cautela...Il suo è un racconto, in chiave geometrica (una geometria assai vicina all'oggetto ansioso che ha contaminato buona parte della linea della ricerca contemporanea), che sembra voler mettere a fuoco, in un abilissimo gioco di scomposizione-ricostruzione dello spazio nell'immagine, le metamorfosi e le tensioni del flusso e del riflusso della ''realtà'' (una realtè metafisica e tecnologica insieme) come per prolungarla nel suo atto poetico e drammatico''. |
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